L’inflazione continua a colpire duro sul settore alimentare. Coldiretti ha realizzato un’indagine a tal proposito.
I prezzi dei generi alimentari sono aumentati vertiginosamente a causa dell’inflazione. In seguito a recenti avvenimenti, come la pandemia globale, la guerra in Ucraina e la crisi climatica, i costi energetici e di produzione sono arrivati alle stelle. Secondo i dati della Coldiretti l’inflazione costa alle famiglie italiane oltre 8,1 miliardi di euro. L’aumento generalizzato dei prezzi sta portando a una diminuzione del potere d’acquisto: si tratta dell’inflazione.
Gli italiani fanno una lista della spesa prima di recarsi al supermercato
Attraverso una ricerca, Coldiretti ha spiegato come “con il caro prezzi 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare. Per mettere sotto controllo le spese d’impulso. Evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita”.
Alla luce dei dati Istat sull’inflazione emerge come nel mese di novembre si sia verificato un aumento del 13,2 % dei i beni alimentari. Nella fattispecie, le verdure hanno registrato un aumento del 14,8% e la frutta del 6,9%.
Coldiretti prosegue: “Cambiano anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount. Mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Per difendersi gli italiani infatti vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti. Dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.”
Infine conclude: “Le difficoltà delle famiglie si trasferiscono direttamente sulle imprese dove l’aumento dei costi di produzione colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari”. Lo ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, spiegando: “Bisogna intervenire per contenere i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende agricole e la spesa degli italiani”.